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Chiesa di San Michele

San Michele Ancor prima della costruzione del castello, sorgeva in contrada "Casale" un villaggio denominato Vicum Agrillae. Così riporta il diploma di donazione che il gran Conte Ruggero II sottoscrive nel 1117, con il quale donava al Monastero dei Santi Pietro e Paolo d'Agrò, l'intero territorio. Il piccolo villaggio sorgeva nella vallata di RoccaScala, un possente costone roccioso che nascondeva il borgo da ogni vista ma non lo difendeva da tutti i pericoli, si racconta che durante una terribile alluvione, una frana abbia seppellito il villaggio costringendo i suoi abitanti a scegliersi un altro sito. Testimonianze tramandate da generazione raccontano di quel terribile evento, sul posto resistono ancora ruderi di vecchie costruzioni, le mura perimetrali della chiesa eretta in onore di San Michele Arcangelo. Attorno a questa chiesa pare che sorgesse il primo nucleo abitato di Forza D'Agrò che, dopo il terremoto del 1169, sarebbe stato ricostrutito nell'attuale posizione. Palmento Questa chiesa aveva un rapporto diretto con il tempio dei Santi Pietro e Paolo dove, ogni anno, si prelevava il sacro olio che veniva poi condotto in processione in occasione della festa di San Michele. E' storicamente accertato che questa statua fu rubata dai savocesi durante una processione. Alcuni savocesi si colorarono di rosso col succo di gelsi e si armarono di spade fatte con canne, mentre altri si accodarono alla processione offrendosi di portare a spalla la statua, in segno di devozione. Ad un punto convenuto, apparvero, urlando, i savocesi pitturati di rosso e lo sgomento fu tale che il corteo processuale si disperse. Approfittando del trambusto i devoti savocesi che stavano portando il santo fuggirono con la statua verso l'altra sponda del torrente dove cominciava il territorio di Savoca. Nella vallata ove resistono i ruderi della Chiesa di S. Michele Arcangelo, gli Agostiniani con l'aiuto del popolo di Forza, coltivarono le campagne ricche di uliveti, vigneti etc. Sul posto sono visibili questi insediamenti, tra cui un antico Palmento scolpito in un blocco di pietra arenaria, osservazioni accurate rivelano che il palmento potrebbe essere nato dalla mano di un insediamento Greco.